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Il reggimento nacque in Voghera
nell'anno 1774 con il nome di "Aosta Cavalleria", per volere del Re
Vittorio Amedeo III con R.V. del 28 agosto 1774 e successive Regie
Detereminazioni del 16 settembre 1774.
Primo colonnello comandante e proprietario fu il figlio secondogenito
del Re, Vittorio Emanuele, Duca d'Aosta, che fu poi Re Vittorio
Emanuele I.
Concorsero alla sua formazione i reggimenti "Dragoni del Genevois",
"Piemonte Reale Cavalleria", "Savoia Cavalleria", ciascuno con uno
squadrone di due compagnie.
Il 23 aprile 1778 si costituì il 4° squadrone con uomini tratti dagli
altri reggimenti di Cavalleria.
Sostenne i primi combattimenti durante la campagna contro la Francia
rivoluzionaria, negli anni dal 1792 al 1796.
Il 26 ottobre 1796 fu disciolto in seguito alla riduzione dell'Arma di
Cavalleria, ordinata dal Re Carlo Emanuele IV. Il 1° e 2° squadrone
furono incorporati in "Piemonte Reale" ed il 3° e il 4°
squadrone in "Savoia".
Fu ricostituito in Vercelli nel 1831 - per effetto del R.V. del 3
novembre emanato da Carlo Alberto - su sei squadroni, uno stato
maggiore ed uno squadrone deposito da costituirsi solo in guerra.
Gli effettivi, in numero di 825, provennero da "Piemonte Reale", dai
"Dragoni del Genevese" dai "Cavalleggeri di Piemonte" e da quelli di
"Savoia".
Riprese la denominazione di reggimento "Aosta Cavalleria" ed appartenne
alla Cavalleria di Linea, avente come copricapo l'elmo e come armamento
lancia, sciabola e pistolone.
Il 15 marzo 1836, il 4° squadrone venne trasformato in squadrone
deposito che, disciolto il 1° gennaio 1842, fu ricostituito il 23 marzo
1848 per la guerra contro l'Austria.
Nel 1848 partecipò, quindi, alla Prima Guerra d'Indipendenza contro gli
austriaci, combattendo a Goito (8 aprile), a Mantova (19 aprile), a S.
Lucia e Goito (30 maggio), a Sommacampagna e a Custoza.
Nel 1849 prese parte alla Battaglia di Novara inquadrato nella IV
Divisione del Duca di Genova. Durante il precipitoso ripiegamento
piemontese verso il centro della Bicocca, protesse con audaci cariche
l'Artiglieria dalle scorribande dei Cacciatori Tirolesi.
I suoi cavalieri guadagnarono sul campo della Fatal Novara 14 medaglie
d'argento individuali e 2 menzioni onorevoli. Lo stendardo del
reggimento si meritò la prima ricompensa al valor militare, la medaglia
d'argento: "Per l'ottima
condotta tenuta alla battaglia di Novara e in tutta la campagna del
1848".
Il 3
gennaio 1850 divenne Cavalleria Leggera ed assunse il nome di
reggimento "Cavalleggeri di Aosta". Gli squadroni da 6 furono ridotti a
4. L'elmo fu sostituito dal képi rosso con criniera. Il 5°
e 6° squadrone concorsero alla formazione del reggimento
"Cavalleggeri di Alessandria".
Per Regio Decreto 22 settembre 1852 i 4 reggimenti di Linea ed i primi
due di Cavalleggeri ("Novara" e "Aosta") conservarono l'amamento
originale, cioè lancia, sciabola e pistolone.
Nel 1855-56, per la spedizione di Crimea, inviò il 1° squadrone (Cap.
Vandone) incorporato nel reggimento di Cavalleria Provvisorio ove
assunse la denominazione di 2° squadrone.
Nel 1859 prese parte ai combattimenti di Castelnuovo Scrivia, di
Montebello, di Madonna della Scoperta e all'investimento di Peschiera.
Il 16 settembre 1859 concorse col 3° squadrone alla formazione del
reggimento "Lancieri di Montebello" e ricostituì un nuovo 3° squadrone.
Il 6 giugno 1860 il reggimento riebbe la lancia che conservò fino al 1°
luglio 1920, ed assunse la denominazione di "Lancieri di Aosta".
Alla stessa data
raggiunse nuovamente l'organico di 6 squadroni.
Nel 1863 prese parte alla campagna contro il brigantaggio.
Il 16 febbraio 1864, concorse col 5° squadrone alla formazione del
reggimento "Cavalleggeri di Caserta" ricostituendone uno nuovo con
elementi tratti da altri squadroni.
Nella campagna del 1866 fece parte del I Corpo d'Armata e combatté a
Custoza e a Medole.
Fu nella battaglia di Custoza che meritò la medaglia d'oro con la
seguente motivazione: "
Visto
che la I Divisione trovavasi in ritirata inseguita da nemico, fin quasi
a Monte Vento, furono fatti avanzare due squadroni di "Lancieri di
Aosta", e quindi gli altri due dello stesso reggimento; tutti, con
brillanti e ripetute cariche, arrestarono l'inseguimento del nemico e
diedero tempo a concentrare presso il Monte Vento la riserva del Corpo
d'Armata, rendendo così uno splendido ed eminente servizio (Custoza, 24
giugno 1866)".
Nel 1870 fece parte dell'esercito operante per la presa di
Roma.
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Allo Stendardo
Capitani:
Beraudo Enrico di Pralormo, Clermont Giuseppe di Vars, Bunico Giuseppe;
Luogotenenti:
Meana Gualtiero, Bruno Domenico, Maga Luigi, Perodo Giuseppe, Vandone
Alessandro;
Maresciallo
d'alloggio: Rabino;
Brigadiere:
Defilippi;
Soldati: Cottalorda, Rossi, Camerati,
Melotti.
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Menzioni onorevoli
Luogotenente: Thellung Alessandro di Courtelary;
Sottotenente: Abba Pietro.
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