ANNO IX NUMERO 3-4                              NOVARA SETTEMBRE -  DICEMBRE 2003

La Gazzetta del Parco

ASSOCIAZIONE AMICI DEL PARCO DELLA BATTAGLIA

PERCHÉ ABBIAMO SALTATO UN NUMERO

Certamente vi sarete accorti, prima ancora di leggere la testatina di questa edizione della Gazzetta del Parco, che abbiamo saltato l’uscita del mese di settembre. Per quale motivo? Non per cattiva volontà o per mancanza di informazioni da dare. Le ragioni sono due. La prima fa riferimento agli impegni di chi solitamente redige il nostro notiziario, che - essendo ovviamente un volontario - deve strappare il tempo al lavoro, alla famiglia, alle sue attività e non sempre riesce a farcela; la seconda dipende dall’attesa per poter comunicare importanti novità relativamente al Museo e alle manifestazioni di marzo 2004: purtroppo le conferme hanno tardato ad arrivare e il momento utile per poter uscire col numero di settembre, seppure in ritardo, è passato. Si è ritenuto meglio, a questo punto, concentrare le notizie nel giornalino di fine anno, che offre tra l’altro l’occasione di riflettere in modo più compiuto sull’attività svolta e - cosa di non poco conto - esce poco prima del pranzo sociale, fornendo così materia di conversazione, dialogo e scambio diretto di idee.

Però, come sopra esposto, carne al fuoco per la Gazzetta n° 3 ce n’era già, in più si sono aggiunte le ultime novità e lo spazio è quello che è. Abbiamo deciso, quindi, di inserire in modo sintetico proprio in questo pezzo di apertura alcuni degli argomenti che avrebbero dovuto comparire a settembre.

La prima cosa da comunicare è il rinnovo delle cariche sociali. Come ricorderete, nell’Assemblea del 28 aprile scorso si sono tenute le votazioni per la nomina dei consiglieri e dei revisori per il triennio 2003-2006. Premesso che si è fissato in sette il numero dei componenti il Consiglio Direttivo, sono stati riconfermati nella carica Benito Cerutti, Paolo Cirri, Giuseppe Console, Giulio Carlo Genocchio, Livio Migliorini, Renato Pecora, Marco Pirola. In una successiva riunione del Consiglio, come da statuto, è stato rieletto Presidente l’Avv. Giulio Carlo Genocchio, con Livio Migliorini vice-presidente, Paolo Cirri segretario e Giuseppe Console tesoriere. Il Collegio dei revisori risulta ancora composto da Mario Enrico Casagrande, Alberto Inghilleri e Giuseppe Tencaioli.

L’11 luglio scorso la nostra Associazione ha aderito alla richiesta formulata dall’Assessorato all’Urbanistica della Provincia di Novara di nominare un rappresentante in seno alla Commissione Tecnica per l’elaborazione del Piano Paesistico del Terrazzo Novara-Vespolate. Si tratta di un riconoscimento importante del ruolo avuto nel sostenere la tutela e valorizzazione del territorio del Parco. Il Piano Paesistico in questione ricomprende proprio la nostra area vincolata in un contesto omogeneo, che la vede quale parte settentrionale di quel terrazzo morenico argilloso che da Novara, appunto, digrada verso Vespolate attraversando i comuni di Garbagna, Nibbiola e Granozzo. Si tratta, dunque, della salvaguardia delle famose “pende”, che costituiscono un’area morfologica, ma anche un habitat naturale e culturale di primario rilievo nell’intera Pianura Padana. Non possiamo che esprimere piena soddisfazione per questa lodevole iniziativa dell’Assessorato provinciale all’Urbanistica, con la speranza che possa tradursi presto in prescrizioni concrete.

Sempre nel mese di luglio, siamo stati contattati dall’Assessorato all’Ambiente del Comune di Novara per fornire un contributo di osservazioni e suggerimenti in merito alla realizzazione di percorsi ciclabili nella zona del Parco, inseriti nel quadro del Progetto Life (progetto cofinanziato dalla Unione Europea per lo sviluppo della cosiddetta “mobilità lenta”, alternativa a quella automobilistica e tendente alla riscoperta di zone poco conosciute e frequentate della città). Oltre a prendere visione dei documenti e a formulare i nostri pareri, abbiamo sottoposto un piano per la cartellonistica indicativa e illustrativa dei luoghi più significativi all’interno del Parco della Battaglia.

 

INTERVENTO PER LA DEFINIZIONE DELLE AREE DEL PARCO DA TUTELARE IN VIA ASSOLUTA

In considerazione della fase decisiva in cui sembra essere entrata l’elaborazione del nuovo Piano Regolatore cittadino, abbiamo ritenuto di esprimere in modo chiaro agli Assessorati all’Urbanistica e alla Viabilità del Comune di Novara quali parti dell’area vincolata riteniamo quasi del tutto intoccabili, questo anche in vista della redazione del Piano Paesistico che prima o poi - o per iniziativa comunale o per iniziativa provinciale - dovrà arrivare ad effetto. Quello che segue è il testo che è stato recapitato in data 8 agosto 2003.

 

           Questa Associazione - in considerazione dell’elaborazione del nuovo Piano Regolatore della città di Novara e della stesura del Piano Paesistico del terrazzo morenico Novara-Vespolate - intende indicare, con la presente, quali siano all’interno della zona vincolata denominata “Parco della Battaglia” le aree da tutelare in via assoluta, ovvero dove gli interventi su edifici e terreni debbano essere ridotti al minimo e, comunque, da effettuarsi secondo ben precisi criteri, rispettosi di storia, ambiente, paesaggio, materiali, forme e volumi originali.

           Dette aree, individuate - per opportuna chiarezza - nella cartografia allegata, sono le seguenti:

1.      La Valletta dell’Arbogna con le sue diramazioni e nella sua intera estensione, dalla testata, nei pressi di viale Piazza d’Armi, sino agli estremi del territorio comunale. Per il rilevante interesse di carattere storico, paesaggistico e ambientale.

2.      La zona cosiddetta del “Mago”, da Villa Monrepos, a nord, alle cascine Luogo Regio, Luogo Nuovo, Cavallotta, Bellaria, Bellarione e S. Gaudenzio, verso sud e verso est. Per il grande interesse storico legato alla battaglia del 23 marzo 1849.

3.      I terreni tra le cascine Farsà e Castellazzo e tra questa e Olengo. Per l’alto interesse storico legato agli eventi della battaglia e per le caratteristiche morfologiche e paesaggistiche derivanti dall’andamento della costa morenica.

4.      L’intera area delle “pende” compresa tra la Strada Regionale 211 e la Valletta dell’Arbogna, sino ai confini del territorio comunale. Per l’elevato interesse paesaggistico e ambientale.

5.      L’intera fascia alla sinistra orografica del torrente Agogna, dalla tangenziale , a nord, sino ai confini comunali a sud e dal torrente alla costa morenica a est, comprendendo le cascine Cortenova, Scapellina, S. Maiolo e Malvista. Per il particolare interesse ambientale, paesaggistico e storico rurale.

6.      Sono altresì da tutelare in modo speciale per il notevole valore storico o di architettura rurale, oltre agli edifici già citati, le cascine di seguito elencate: Michelina, Dominiona, Longhina Galvagna, Lugone, Boriola, Boiotta, Bertona, Quartara, Cascinetta

7.      La piccola superficie nei pressi del cavo Dassi, limitata al ponte sul cavo stesso (detto “del cavallone”) e ai terreni limitrofi verso est, pur essendo esterna all’area vincolata, andrebbe protetta ed esclusa dalla edificabilità (prevedendo, ad esempio, un utilizzo a verde) per ragioni legate a rilevanza storica (estremo punto occidentale dello schieramento piemontese e presenza di una batteria d’artiglieria estremamente attiva contro le posizioni austriache al Torrion Quartara).

           Nella certezza che queste indicazioni possano risultare utili ai fini della corretta stesura dei Piani sopra accennati e dell’utilizzo attento e rispettoso del territorio, restiamo a disposizione per qualsiasi chiarimento e porgiamo, con l’occasione, i nostri migliori saluti.

 TROVATA UNA SEDE (O DUE?) PER IL MUSEO

Nel numero 4/2002 ci siamo soffermati ampiamente sul progetto di realizzare un museo-centro studi non limitato alla sola Battaglia del 23 marzo 1849, ma esteso in generale all’epoca risorgimentale e al ruolo di Novara come città di confine tra Regno sabaudo e Lombardo-Veneto. In quell’articolo si rilevava come il problema maggiore fosse quello di individuare una sede che fosse nel centro cittadino e di comodo accesso (oltre a costare poco, requisito forse non espresso ma del tutto implicito!).

L’impresa non si presentava facile, data la scarsità di spazi effettivamente disponibili in zona centrale e la impraticabilità di alcune ipotesi pur ottimali. Lo sblocco della situazione, che speriamo (dobbiamo ancora usare questo verbo) effettivo e definitivo, è venuto dall’idea sottoposta da alcuni soci di rivolgersi all’Agenzia del Demanio.

Grazie anche ai buoni uffici dell’Assessore alla Cultura Dott. Gabriello Gilardoni - di cui tra breve torneremo a trattare - siamo entrati in contatto con la responsabile della sezione staccata di Novara (che fa capo alla Direzione di Torino), che ci ha accolti con estrema gentilezza e cordialità e ci ha sottoposto alcune possibilità concrete, anche se da verificare in accordo con la Direzione e gli enti coinvolti. In questi ultimi giorni le cose sono andate ulteriormente precisandosi e la sede del Museo sta prendendo - per ora virtualmente - forma. Un po’ per una ancora doverosa riservatezza, un po’ per scaramanzia, non possiamo rivelare il luogo, ma se tutto andrà come deve su un prossimo numero del notiziario potremo essere finalmente prodighi di informazioni.

Intanto anche l’Assessore Gilardoni, che ci ha sempre appoggiato con convinzione nella iniziativa, ha fatto i suoi passi per l’inserimento del nostro Museo nel progetto di destinazione d’uso di locali del Castello. Si tratta, indubbiamente, di una collocazione ideale, data la natura e la storia dell’edificio, ma che richiederà alcuni anni (e tanti soldi) prima che possa trasformarsi in realtà.

Diciamo, quindi, che il nostro Museo-Centro studi dovrebbe aver trovato contemporaneamente la sua sede immediata e quella futura. Speriamo in bene. Intanto dobbiamo cominciare a pensare alla cornice giuridica (Fondazione Onlus, in accordo con Comune e altri enti) e alla raccolta dei fondi per potergli dare veramente vita.

  QUALCHE ANTICIPAZIONE SULLE MANIFESTAZIONI DI MARZO 2004

Siamo in grado di dare qualche anticipazione, pur senza scendere nei dettagli, delle iniziative programmate per il marzo prossimo, organizzate sempre in collaborazione con l’Agenzia di Accoglienza e Promozione Turistica e inquadrate all’interno di “Novara Risorgimentale”.

La novità maggiore è la decisione, presa di comune accordo, di dare cadenza biennale alla rievocazione della Battaglia, per evitare rischi di assuefazione nel pubblico. Non mancherà, però, la presenza di gruppi storici e dato che il tema generale è pur sempre l’Ottocento, si è ritenuto di riportare Novara agli inizi di quel secolo, immergendola nella temperie napoleonica. Saranno, dunque, riuniti un paio di centinaia di uomini e donne in uniforme o costume dell’epoca, sia francesi che alleati, per animare una due giorni (Sabato 20 e Domenica 21 marzo 2004) di vita e battaglia all’insegna di Napoleone nel pieno centro di Novara, tra l’Allea, il Castello, Piazza Martiri e le vie adiacenti.

Altra iniziativa di assoluto rilievo sarà quella ruotante attorno al film “La pattuglia sperduta” del regista Piero Nelli. Grazie alla pertinacia dell’amico Renzo Fiammetti (esperto di cinematografia e tra i curatori del ciclo di film risorgimentali proposto nel marzo scorso) è stato possibile non solo rintracciare il regista toscano, ma anche alcuni dei suoi principali collaboratori e attori e del materiale fotografico e documentario molto interessante. Ne è nata, prima, l’idea di un libro, poi quella di un convegno e, quindi, quella di una mostra. Nel 2004, infatti, ricorreranno i cinquant’anni della diffusione del film (avvenuta nel 1954, mentre l’opera fu girata a cavallo tra il tardo autunno 1952 e la primavera 1953). A marzo, dunque, avremo tutt’e tre le cose: libro, convegno e mostra, con risvolti rilevanti anche a livello nazionale (al convegno dovrebbero prendere parte personaggi importanti del mondo del cinema) e il coinvolgimento di altre realtà oltre a quella novarese.

Agli eventi sopra descritti farà da corollario una conferenza a carattere storico, che intendiamo indirizzare verso un campo un po’ diverso ma di grande interesse: la medicina sul campo di battaglia (e non solo) dal Medioevo alla metà dell’Ottocento. Stiamo ancora sviluppando i contatti e, al momento, non possiamo essere più precisi.

Sarà presentato e posto a disposizione dei soci il libretto, curato come grafica e impaginazione dall’amico Vanni Vallino e dai suoi collaboratori di Immagina S.r.l., che riassume i contenuti della interessantissima (anche se non frequentatissima) mostra del marzo scorso su Giacomo Giovanetti e l’inaugurazione contemporanea di importanti monumenti novaresi avvenuta il 4 novembre 1837.

Bastino, per ora, queste informazioni. Altre iniziative certo si aggiungeranno e ne daremo conto nel prossimo numero del nostro notiziario.

  

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