§ 119.                                      Spāll’ = ĀRM’.

(In due tempi e tre movimenti).

 Primo tempo.

1.     Recar con vivacitā la mano destra all’impugnatura, ed ivi con la medesima stringere il fucile.

2.     Abbassar con subitezza la mano sinistra sul calcio, ed impugnarlo nella guisa prescritta nel § 100 per porto dell’arma.

 Secondo tempo.

3.     Ritornar la destra celermente, e rasentando il corpo, a lato della coscia destra; ed in quel mentre scendere alcun poco l’arma colla mano sinistra, sicché sia alla precisa positura dell’arma alla spalla.

§ 120.                                    Presentāt’ = ĀRM’.

(In due tempi e due movimenti).

Primo tempo.

1.   Girar alcun poco il fucile in dentro, sicché l’acciarino venga dinanzi, ed il cane tocchi il corpo, stando sempre la mano   sinistra sotto il calcio, e l’arma appiombo; con moto vivace stringere in quel mentre l’impugnatura con la mano destra.

 Secondo tempo.

2.   Portar colla destra il fucile dirimpetto all’occhio destro, rasentando il corpo;  e terminar in quell’atto di voltarlo, sicché la canna riesca indietro, e la bacchetta dinanzi; togliere nello stesso mentre la mano sinistra dal calcio, impugnar l’arma colla medesima alla terza fascetta, (cappuccina) battendo un colpo sul cintolone  (bertella); ritrarre simultaneamente il pič destro, e collocarne l’incavo contro e dietro il calcagno sinistro.

§ 121. Presentando l’arma, il soldato dovrā essere cosė atteggiato: il fucile appiombo; la canna rivolta al corpo e dinanzi all’occhio destro; la testa del cane dirimpetto all’anguinaglia destra, senza appoggiarsi perō contro la medesima; la terza fascetta stretta nella mano sinistra, il cui pollice sarā disteso lungo la cassa; l’impugnatura stretta nella destra; i gomiti di presso al corpo; le spalle pienamente di fronte…

§ 122.                                       Spāll’ = ĀRM’.

(In due tempi e tre movimenti)

Primo tempo.

1.     Recare con la destra il fucile alla spalla sinistra, girandolo con la canna in fuori, e spingendone l’impugnatura sotto il gomito sinistro, stretto all’anca.

2.     Abbassar con vivacitā la mano sinistra sul calcio ed impugnarlo con la medesima, giusta le norme prescritte pel porto dell’arma; in quel mentre avanzare il calcagno destro accosto al sinistro.

 Secondo tempo.

3.     Appoggiar ed assodar l’arma alla spalla destra, e recar quindi con rapiditā la mano destra al alto della coscia destra.

§ 123.                                      Crociāt’ = ČT’.

(In due tempi e due movimenti)

Primo tempo.

1.   Far un mezzo a destra; girare in quel mentre il fucile alcun poco in dentro con la mano sinistra, sicché l’acciarino venga dinanzi, ed il cane tocchi il corpo, stando sempre la mano ora detta sotto il calcio, e l’arma appiombo; e stringere vivacemente l’impugnatura del calcio con la mano destra.

 Secondo tempo.

2.   Senza abbandonar l’impugnatura, recar il pugno destro, ed appoggiarlo saldamente nell’incavo dell’anca destra, rialzando alcun poco il gomito; e sė facendo, abbassar con la destra il fucile nella mano sinistra, la quale, lasciato il calcio, riceverā il medesimo e lo terrā impugnato alla terza fascetta; ritrarre indietro in quel mentre la gamba destra, e collocarne l’incavo del piede dietro il calcagno sinistro, a due oncie di distanza da questo.

§ 124. In tale atteggiamento la bocca del fucile dovrā essere alta, quanto basti a rispondere all’altezza del mento; il corpo dovrā essere alcun poco inclinato innanzi e gravitar sulla gamba sinistra; il gomito sinistro, stretto al corpo.

§ 125.                                       Spāll = ĀRM’.

(In due tempi e tre movimenti).

Primo tempo.

1.   Ritornar di fronte, girando a sinistra, e ricollocando il calcagno destro accosto al sinistro; nello stesso mentre raddrizzar l’ama  alla spalla sinistra, spingendone con la destra l’impugnatura sotto il gomito sinistro stretto all’anca.

2.  Abbassar con prestezza e vivacitā la mano sinistra sul calcio, ed impugnarlo con la medesima nella guisa indicata pel porto dell’arma.

 Secondo tempo.

3.    Appoggiar ed assodar l’arma alla spalla; poi recar subitamente, e rasentando il corpo, la mano destra a lato della coscia destra.

§ 126.                                         Pič = ĀRM’.

(In due tempi e tre movimenti).

Primo tempo.

1.     Stendere sforzatamente il braccio sinistro; ed impugnar l’arma con la mano destra un tal poco al di sopra della terza fascetta; a livello della spalla.

2.     Recar con la mano destra, vivacemente e rasentando il corpo, il fucile appiombo lungo la coscia destra, tenendone il calcio alto due oncie da terra.

 

Secondo tempo.

3.     Stendere il braccio destro, e posar il calcio a terra.

§ 127. Posata a terra, l’arma dovrā essere cosė collocata: la canna indietro, stretta fra il pollice e l’indice, distesi entrambi lungo la cassa, le altre dita della mano unite e distese, e la mano abbassata verso il suolo; la bocca della canna distante di circa un’oncia dalla spalla destra; il calcagno del calcio, di presso alla punta del pič destro; l’arma, appiombo.

§ 128. Qualora essendo il soldato coll’arma al piede, l’instruttore voglia dispensarlo dell’immobilitā, e dargli alcun poco di riposo, comanderā:

Sul posto = RIPŌS’.

§ 129. Alla voce RIPŌS’, il soldato farā un tal poco avanti il pič destro; lascerā appoggiare la canna del fucile contro la spalla; e battendo con la mano destra un colpo sul cintolone, poserā in quel mentre essa mano distesa sul medesimo.

Sarā quindi dispensato dell’immobilitā…

§ 130. Per richiedere poscia l’attenzione e l’immobilitā, l’instruttore comanderā:

1.    Guard’ – a vōi.

2.    PELOTTONE.


§ 131. Al primo di tali comandi, il soldato darā un colpo sul cintolone colla mano per piano.

Al secondo, riaccosterā i calcagni; stringerā l’arma con la destra; si ricollocherā nella stessa positura pur ora divisata nel

§ 127, ed osserverā quindi l’immobilitā.

§ 132.                                      Spāll’ = ĀRM’.

(In due tempi e due movimenti).

Primo tempo.

1.   Alzar di peso, e vivacemente l’arma con la mano destra; recarla, rasente al corpo, alla spalla sinistra, facendola girare sicché la canna riesca in fuori; riceverne il calcio nella mano sinistra che lo stringerā siccome fu prescritto pel porto dell’arma, ed in quel mentre far scorrere la destra lungo la canna finché il dito mignolo tocchi la molla della martellina.

 Secondo tempo.

2.    Assodar l’arme alla spalla, e recar con prestezza la mano destra a lato della coscia destra.

 Seconda lezione del maneggio dell’arme.

Siccome il testo del presente Regolamento si riferisce al caricamento del fucile a pietra focaia, ed avendo noi a che fare con quello a percussione, questa parte viene desunta dalla “Teoria Militare esposta in compendio ad uso della Milizia Comunale” del 1848.

 FUCILE A PERCUSSIONE

Questo fucile prima si carica, indi s’innesca. Onde si farā prima Appōgg’ = ĀRM’., indi Caricāt’ = ĀRM’., Escāt’ = ĀRM’., e per ultimo Spāll’ =ĀRM’.

 

Caricāt’ = ĀRM’.


Si fa scorrere la giberna lungo il fianco destro, e la si reca avanti il corpo; si prende una cartuccia e si carica l’arma.

 Escāt = ĀRM’.

Si fa risalire l’arma nella mano sinistra, recandola pressoché nella positura di Pronti, e armando il cane… Si prende un cappellozzo nuovo nella giberna, si applica al caminetto, si preme col pollice per assodarlo, si disarma il fucile premendo il grilletto, e sostenendo col pollice la testa del cane onde questi discenda pian pianamente sul cappellozzo; finalmente s’impugna l’arma e si viene a Spāll’ = ĀRM’.

 …

 

§ 137.                                Pelottone = PRŌNTI.

Positura degli uomini della prima riga.

(In due tempi e tre movimenti).

Primo tempo.

1.  Colla mano sinistra volgere il fucile in dentro sicché l’acciarino riesca dinanzi; ed in quel mentre, con moto vivace, stringere l’impugnatura con la mano destra, stando tuttora il corpo e le spalle di fronte.

2.   Recar con la mano destra il fucile dirimpetto alla metā del corpo, girandolo con la canna indietro, e sicché il cane sia dirimpetto alla cavitā dello stomaco; tor via in quel mentre la mano sinistra dal calcio, ed impugnar con la medesima la terza fascetta, distendendone il pollice lungo la cassa; volgere nello stesso tempo un tal poco in dentro la punta del pič sinistro.

Secondo tempo

3.   Ritrarre indietro la gamba destra, e posarne a terra il ginocchio…in quel mentre che il ginocchio, posar pure a terra il calcio del fucile, a circa tre oncie di distanza dal pič sinistro; sicché sia sulla stessa linea del calcagno sinistro, e l’arma sia appiombo, e dirimpetto alla coscia destra; appoggiato il calcio a terra, stringere subitamente la testa del cane col pollice ed indice ora detti; armar quindi incontanente il fucile, spingendo con forza il cane indietro, ed accompagnandolo fino alla tacca dello scatto; ed armatolo, collocare la mano destra cosė, che le tre ultime dita sieno dietro il cane, l’indice sia disteso lungo il fianco dell’acciarino, il pollice sia dietro e contro la martellina.

 Positura degli uomini della seconda riga.

(In due tempi e tre movimenti).

Primo tempo.

1.   Volgere con la mano sinistra il fucile alcun poco in dentro, sicché l’acciarino  venga   dinanzi;   ed  in  quel  mentre,  con  moto  vivace,stringerne l’impugnatura con la mano destra.

2.   Voltarsi pressoché interamente di fianco a destra, e collocare l’incavo del pič destro dietro il calcagno sinistro; nel voltarsi, recar con la mano destra il fucile dirimpetto alla metā del corpo, sicché il cane riesca all’altezza dello stomaco, sia l’acciarino volto in fuori, la controcartella verso il corpo, la canna indietro, la bacchetta verso la fronte della truppa; impugnar in quel mentre l’arma con la mano sinistra sotto la terza fascetta per modo, che l’indice tocchi tale fascetta, il pollice sia disteso sulla cassa, il gomito stretto all’arma; nell’atto medesimo alzare il gomito destro, e collocare la mano destra cosė, che il pollice sia sopra la testa del cane, l’indice sotto il guardavano, e le altre dita insieme unite e distese.